L'acqua nella mia infanzia vuole
dire il mare del Lido di Venezia quando mia madre ci portava in
spiaggia da bambini. Quando ancora ci si poteva tuffare dai ponti nei
canali o sui fiumi della terraferma.
C'è a chi la pioggia piace e a chi no. E' bello vedere le goccioline che schizzano sulle pozzanghere e un po' meno avere i piedi a mollo e le scarpe che fanno cik e ciak. Ai turisti piace molto vedere piazza S. Marco allagata, ai residenti un po meno, invece chi ci vive preferisce ammirare i riflessi della luce azzurra del mattino, brillante dorata del pomeriggio, il rosa del tramonto che gioca con le onde della laguna.
E ben sì, a questo punto devo
dire sono un veneziano. Veneziano; dalle cose più semplici come
essere nato nel sestiere di S. Marco, di aver vissuto la mia prima
infanzia a S. Samuel, ospite dalle zie a S. Giacomo dell'Orio
durante i cinque anni di scuola d'Arte, servizio militare al Lido nel
battaglione dei Lagunari di S. Marco, Accademia di belle Arti di Ve.
dapprima con il Maestro E. Bacci e concluso il corso con il massimo
dei voti con E. Vedova. Sposato a Rialto con Fabiola.
Ritornando al tema della mostra
che qui presento: - Bella la luna piena e bianca che si riflette
sull'acqua, bello Narciso che si crogiola della sua bellezza
riflessa.
Mosè nel mar Morto e il
battesimo di Cristo sul Giordano.
Acqua alta o l'acqua quieta che corrode i ponti.